Arancello, un liquore Made in Italy

Arancello

Se non sapete cosa offrire alla fine di un pasto e volete proporre un liquore che abbia proprietà digestive ma non sia troppo alcolico o troppo “amaro”, prendete in considerazione l’Arancello, insolito rispetto al Limoncello ma di pari proprietà corroboranti e digestive.

INGREDIENTI:GlutenFree

2/3 arance non trattate (io uso sempre quelle siciliane)
500 ml di Alcool puro a 95°
500 ml di acqua naturale
400 g di zucchero bianco semolato

Un paio di Bottiglie da 750 ml

PROCEDIMENTO:

Fare l’Arancello è davvero semplice..
Dopo aver lasciato le arance a bagno per un’oretta, pulite molto bene la buccia, utilizzando una spazzolina se è il caso e poi asportatela con un pela patate.
Mettete la buccia così ottenuta in un vaso grande con l’alcool e lasciate macerare due settimane.
Di tanto in tanto capovolgete il contenitore in modo da far staccare le bucce tra di loro.

Trascorso questo periodo prendete il vaso e filtratene il liquido gettando via le bucce.

Arancello

Versate 500 ml di acqua in una pentola e aggiungete poi 400 g di zucchero. Scaldate il composto mescolandolo fino a quando lo zucchero si sarà completamente sciolto. Cercate di non bollirlo.

Arancello sciroppo

Aggiungete lo sciroppo così ottenuto al liquido filtrato e precedentemente raffreddato, mescolate bene.

arance succo

L’Arancello è così pronto da imbottigliare!
Dovreste lasciarlo almeno due mesi a “maturare” in bottiglia per gustarne a pieno il sapore, ma chissà se ci riuscirete!

Sicuramente il color arancio acceso farà bella vista sulla mensola del vostro bar e accenderà l’interesse dei vostri ospiti. Messo in una elegante bottiglia di vetro non colorato spiccherà anche sulla vostra tavola.

Curiosità: aggiungetene qualche cucchiaio nella cottura delle carni bianche e fate rosolare.

Arancello

acquafarinaitalia

acquafarinaitalia

È un sito nato come raccoglitore di ricette e di idee… personale ma ora è pubblico!
Eh si, sono un po’ smemorata e mi dimentico quello che ho sperimentato e che mi è riuscito bene.
Una volta scrivevo le mie ricette su un bel foglio di carta, bucavo i fogli, li mettevo in un raccoglitore che man mano è diventato sempre più pesante ed ingombrante… quasi inaccessibile. Le pagine si scolorivano e a volte facevo fatica a leggerne il contenuto.
Un giorno mi sono detta: perché non scrivere tutto in un bel sito, averle sempre a portata di mano masoprattutto, quando qualcuno ti chiede una ricetta poter dare un indirizzo su web e oltre alla ricetta dare anche tante altre informazioni utili? Detto, fatto!
Perché non so se vi è mai capitato, arriva un’amica e vi dice: “Che buona questa pizza, ma come l’hai fatta? … e via, un’ora a spiegare.
Dopo qualche giorno rivedete l’amica e vi dice: “Ho provato a rifare la ricetta ma… non ho messo quel dato ingrediente, era necessario? Non l’ho lasciata lievitare quelle tot ore, erano due o tre? L’ho cotta meno, erano 10 minuti o 15? Non mi è venuta come la tua!”
Così ho imparato che “Verba volant, scripta manent” “La parola vola, lo scritto rimane”. E poi su un sito hai tanti “correttori di bozze ” che ti suggeriscono l’errore e tanti “collaudatori di ricette” che possono consigliarti diversamente.
Ecco quindi le ragioni del sito Acquafarina Italia!
Perché tutto attaccato? Perché prova a mischiare l’acqua e la farina e a tenerle staccate l’uno dall’altro…

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