Pizza di scarola

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Pizza di scarola

La Pizza di scarola in Campania è un piatto tradizionale della tradizione di Pasqua ma ben si adatta ad ogni periodo dell’anno, anche come piatto freddo estivo. Gustosa e delicata può essere servita alla stregua di una torta salata.

INGREDIENTI

400 g di pasta di pane

4 Cespi di insalata scarola

5 Acciughe sott’olio

150 g di Olive nere di Gaeta

1 cucchiaio di Capperi

1 cucchiaio di uvetta sultanina (ammorbidita dalla notte prima in acqua tiepida)

1 cucchiaio di pinoli

Olio Extravergine d’Oliva

Sale

Lavare bene le insalate di Scarola, privatele delle radici e delle parti più scure.Asciugarle dall’acqua e tagliarle a fette di circa 2 centimetri. Lessare acqua poco salata per 3 minuti.

Scolare dall’acqua lasciandola in un colapasta per dieci/15 minuti

scarola

In una padella bassa antiaderente versare un cucchiaio di olio e farlo scaldare con le acciughe a fuoco basso fino a quando si sciolgono.

Aggiungere quindi i capperi e le olive e far cuocere sempre a fuoco basso per qualche minuto. Aggiungere ora la scarola e lasciar cuocere per 10/15 minuti mescolando di tanto in tanto. L’insalata non si deve spappolare, deve appassire e dorarsi lievemente.

Su una spianatoia intanto stendere metà della pasta con un mattarello, adagiarla in una teglia di precedentemente unta con un po’ di olio. Spennellare il fondo della pasta con dell’olio e adagiarvi sopra la scarola cotta schiacciandola delicatamente per compattarla. Distribuire ora sulla sua superficie le uvette scolate e i pinoli.

Spianare con il mattarello l’altra metà della pasta e adagiarla sulla tortiera. Tagliare la pasta in eccesso e rigirarne i bordi e decorare comprimendoli con una forchetta.

pizza di scarola

Cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per 15/20 minuti.

pizza di scarola

La pizza di scarola è buona gustata tiepida ma anche fredda. Si conserva bene per 3/4 giorni ma sarà difficile non finirla prima.

acquafarinaitalia

acquafarinaitalia

È un sito nato come raccoglitore di ricette e di idee… personale ma ora è pubblico!
Eh si, sono un po’ smemorata e mi dimentico quello che ho sperimentato e che mi è riuscito bene.
Una volta scrivevo le mie ricette su un bel foglio di carta, bucavo i fogli, li mettevo in un raccoglitore che man mano è diventato sempre più pesante ed ingombrante… quasi inaccessibile. Le pagine si scolorivano e a volte facevo fatica a leggerne il contenuto.
Un giorno mi sono detta: perché non scrivere tutto in un bel sito, averle sempre a portata di mano masoprattutto, quando qualcuno ti chiede una ricetta poter dare un indirizzo su web e oltre alla ricetta dare anche tante altre informazioni utili? Detto, fatto!
Perché non so se vi è mai capitato, arriva un’amica e vi dice: “Che buona questa pizza, ma come l’hai fatta? … e via, un’ora a spiegare.
Dopo qualche giorno rivedete l’amica e vi dice: “Ho provato a rifare la ricetta ma… non ho messo quel dato ingrediente, era necessario? Non l’ho lasciata lievitare quelle tot ore, erano due o tre? L’ho cotta meno, erano 10 minuti o 15? Non mi è venuta come la tua!”
Così ho imparato che “Verba volant, scripta manent” “La parola vola, lo scritto rimane”. E poi su un sito hai tanti “correttori di bozze ” che ti suggeriscono l’errore e tanti “collaudatori di ricette” che possono consigliarti diversamente.
Ecco quindi le ragioni del sito Acquafarina Italia!
Perché tutto attaccato? Perché prova a mischiare l’acqua e la farina e a tenerle staccate l’uno dall’altro…

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